Andrea Agostini

Galleria opere

Biografia

Andrea Agostini nasce ad Ancona nel 1964 e dopo essersi diplomato all’Istituto Statale d’Arte della città, frequenta l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) ottenendo l’attestato di laurea. Nel 1989 insegna Progettazione Grafica all’Istituto Statale d’Arte “Fortunato Depero” di Rovereto (TN) e l’anno seguente inizia a collaborare come grafico interno con una nota ditta d’abbigliamento. Attualmente segue diverse aziende nello styling della comunicazione visiva, occupandosi inoltre dell’ideazione grafica applicata al tessuto. Collateralmente tiene dei seminari presso le scuole d’arte sopraccitate. 

Critica

Se c’è, un momento, in cui la nostra corazza di guerriero contemporaneo, rimane inoperosa, distratta o stanca del ruolo di realista del re, quello è il momento giusto per alzare lo sguardo, liberarlo, e lasciarlo affondare in un quadro di Andrea Agostini.
A questo sortilegio Andrea Agostini dedica da anni le sue migliori energie, imprime le sue tele di un blu quasi mistico, calamitante, magnetico, come un’isola di Calipso che imprigiona per amore. Un’infinita campitura blu radiosa di stelle, ospita e imprime temperamento ad una affiatata presenza di balene volanti, fari dipinti a strisce rosse e bianche, mongolfiere fatte di pizzi a chiacchierino, palloni colorati e lune sacerdotesse, ossia l’armamentario albergato nella Santa Barbara della sua fantasia ragazzina. Non manca nei lavori la leggerezza di un lettering poetico, poche righe, qualche frase a “donare un frammento della mia gioia”, riportata tale e quale da un suo lavoro.
Talvolta utilizza fili veri per cucire la metafora di una realtà fiabesca alla spessa carta per acquarelli, o inserisce piccole mollette di legno per stendere ad asciugare un sogno ancora umido di tinta. Si ravvisa, cercando con gli occhi nel segreto dei lavori dell’artista lo stato d’animo dell’uomo di fronte ad un’idea d’infinito, questa volta senza angosce, solitudini, timori o tremori anzi, si è contagiati da uno spirito di positivo e volenteroso ottimismo. Sapere vedere e accettare l’improbabile con senso di meraviglia, un rasserenante rapporto con la natura vera o immaginata che sia, scaturisce in modo del tutto spontaneo dalla contemplazione di queste opere che Agostini chiede di definire “comunicazioni”, rivendicando l’adagio che elogia “il saper fare per poter emozionare”.
Edmondo Bertaina